“Io credo che il giorno che non ci sarà più la poesia, non ci sarà nemmeno l’uomo.
Il modo tecnico di far poesia può anche mutare, non so né come né quando, se necessità nuove esigeranno che l’uomo si esprime in un modo diverso, con parole diverse, o che parli un linguaggio più rapido; ma l’uomo non potrà vivere senza poesia, perché essa rappresenta il secreto non solo di chi riesce, così per dono, a scriverle sulla carta, ma di tutti, perché tutti l’anno nell’anima.
O l’uomo cessa di esistere, e allora al suo posto verrà fuori una specie di burattino che si muove automaticamente, o resta ancora uomo con tutte le sue qualità fondamentali (fantasia, sentimento, senso di comunione con gli altri, ecc); in questo secondo caso, la poesia per forza continuerà a vivere”.
[ G.Ungaretti ]
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